Home » Rifressione collettiva sulla Società della Cura » Risposte al questionario di Grazia Covella
  1. E’ utile/necessaria o inutile/dannosa l’idea di una società alternativa? Gli “inconvenienti” che denunciamo sono inerenti all’imperfezione della natura umana, alla casualità, a errori di singoli e così via, o rivelano qualche caratteristica sistemica che va modificata per migliorare in maniera significativa la vita degli umani e degli altri abitatori di questo pianeta?

Secondo me è necessaria, e persino realizzabile l’idea di una società alternativa, a patto che cominciamo seriamente a trasformare noi stessi qui ed ora ,a cominciare dal nostro stile di vita: qualsiasi grande progetto per cambiare il mondo richiede anche una trasformazione del sé, ne sono convinta . Al fine di trasformare le condizioni qui e ora, c’è bisogno di una buona comprensione della natura della società capitalista e delle sue deviazioni e distorsioni a livello sociale e economico. Credo che in questo periodo di pandemia, ci sia stata e continui ad esserci una forte spinta in questa direzione: da parte di numerose associazioni, comitati ,gruppi di studio è stata diffusa una mole di testi, di dossier ,di articoli, di saggi, di interventi.
Gli “inconvenienti” che denunciamo sono inerenti all’imperfezione della natura umana, alla casualità, a errori di singoli e così via, o rivelano qualche caratteristica sistemica che va modificata per migliorare in maniera significativa la vita degli umani e degli altri abitatori di questo pianeta?
Direi che nel corso di questi ultimi secoli a partire dal 1700 gli “ inconvenienti” sopraenunciati hanno contribuito tutti chi più chi meno coagularsi  a livello di sistema  peggiorando la  vita degli umani  e della vita tutta del nostro Pianeta.

  1. E’ corretto a tuo parere aver individuato nel profitto il tratto caratteristico della società esistente? L’idea della cura è adeguata come alternativa a quella di profitto?

E’ corretto, così come declinato  nei sette punti del Manifesto della società della cura.
L’idea della cura è adeguata come alternativa a quella del profitto?
Si, è una idea secondo la quale  tutti i nostri bisogni devono essere curati  attraverso un’azione collettiva: ad esempio,  dovremmo  lavorare al progetto di ridurre le ore di lavoro  solo a sei  al giorno per poter usare  il resto del tempo esattamente come vogliamo. Abbiamo bisogno di quel tipo di azione collettiva affinché ognuno di noi si liberi individualmente. Abbiamo già elementi di un’alternativa di questa possibile  società: molte scuole forniscono ad esempio pasti scolastici. Quindi continuiamo così, o almeno impariamo la lezione di cosa potrebbe essere possibile a livello di miglioramento sociale.  Non è questo un momento in cui possiamo usare questa immaginazione  per costruire una società alternativa? Invece di dire che vogliamo tornare al lavoro e riavere quei lavori e ripristinare tutto com’era prima dell’inizio di questa crisi, forse dovremmo dire: perché non uscire da questa crisi creando un ordine sociale totalmente diverso?
Perché non prendiamo quegli elementi che la società borghese sull’orlo del tracollo tiene in grembo – la sua sorprendente scienza e tecnologia e capacità produttiva – e li liberiamo, facendo uso dell’intelligenza artificiale e del cambiamento tecnologico e di nuove forme organizzative in modo da poter effettivamente creare qualcosa di radicalmente diverso?

  1. Ritieni giusto e condivisibile (non solo “legittimo”, che sarebbe ovvio) che i sostenitori dell’idea “Società della Cura” cerchino di farne un concreto progetto politico organizzandosi e promuovendo iniziative?

Ritengo necessario ed essenziale che i sostenitori dell’idea della Società della cura si preoccupino e si occupino di realizzare tanti progetti concreti, organizzando e promuovendo democratiche iniziative.

  1. Tu sei personalmente interessato al progetto “Convergenza dei movimenti per la Società della Cura”? A quali condizioni contenutistiche e organizzative?

Sono personalmente interessata a partecipare a iniziative concrete a livello  territoriale ovviamente in considerazione  delle  attuali e future  condizioni di salute mie e di quelle dei miei famigliari.

A quali condizioni contenutistiche e organizzative?

Mi spiace, non capisco la domanda e quindi non sono in grado di rispondere.