- E’ utile/necessaria o inutile/l’idea di una società alternativa? Gli “inconvenienti” che denunciamo sono inerenti all’imperfezione della natura umana, alla casualità, a errori di singoli e così via, o rivelano qualche caratteristica sistemica che va modificata per migliorare in maniera significativa la vita degli umani e degli altri abitatori di questo pianeta?
E’ certamente necessaria e si dovrebbero individuare correttivi generali per migliorare.
- E’ corretto a tuo parere aver individuato nel profitto il tratto caratteristico della società esistente? L’idea della cura è adeguata come alternativa a quella di profitto?
E’ corretto indicare nel profitto, inteso in senso lato, l’attuale tratto che caratterizza l’attuale società. Ho dei dubbi però che l’alternativa unica e valida sia la cura, che rimane un concetto generico e un po’ astratto.
- Ritieni giusto e condivisibile (non solo “legittimo”, che sarebbe ovvio) che i sostenitori dell’idea “Società della Cura” cerchino di farne un concreto progetto politico organizzandosi e promuovendo iniziative?
Lo ritengo opportuno, ma di difficile realizzazione.
- Tu sei personalmente interessato al progetto “Convergenza dei movimenti per la Società della Cura”? A quali condizioni contenutistiche e organizzative?
Al momento sono interessata a osservare come si sviluppa il progetto, se resiste nel tempo, se coinvolge un buon nymero di persone e se raggiunge qualche punto fermo.
- Considerazioni ulteriori, libere su questo questionario, sulla SdC e sul da farsi
Cambiare è necessario, l’attuale sistema sociale come vediamo è imperfetto e ingiusto. Ma avere la forza di diventare una realtà conosciuta e riconosciuta da tutti, uscendo dalla nicchia, non è facile.