Pur comprendendo l’urgenza che tutte le forze politiche hanno di definire le liste e le alleanze, penso che i movimenti e le associazioni che convergono nella Società della cura dovrebbero porre alcune domande sui programmi, chiedendo alle forze politiche stesse di esprimere una presa di posizione chiara, ma anche aperta al dialogo, almeno sui principali problemi di carattere globale e su alcune questioni urgenti di politica interna.
Di seguito riporto alcuni punti che secondo me sono prioritari, invitando tutti gli aderenti alla Società della cura (ma anche tutti coloro che fossero interessati) a commentare.
– Cosa si pensa di fare in concreto per la pace? Come? Con chi? Con quali iniziative concrete, anche a livello locale?
– Cosa si propone di fare concretamente per contrastare il riscaldamento globale e il degrado ambientale? Anche su questo punto bisognerebbe indicare almeno un metodo, che secondo me non può prescindere da una partecipazione attiva delle comunità locali a livello dei singoli territori, sul modello della “vertenza” GKN, cioè guardando ai problemi locali e alle vertenze specifiche in una prospettiva generale e globale.
– Come si pensa di intervenire per ridurre le disuguaglianze, soprattutto nel campo della salute e dell’istruzione? Anche in questo caso bisogna partire da problemi ed esperienze concrete, cioè territoriali e locali, ma sempre avendo di mira i livelli successivi di complessità: regione, stato, Europa, mondo.
– Come si pensa di rinvigorire gli istituti di partecipazione democratica nella gestione dei beni comuni? Sono previste delle iniziative per valorizzare il ruolo dei territori, dei Municipi e dei Comuni, evitando di cadere in una chiusura localistica, ma al contrario cercando di fare reti sulla base di valori e obiettivi condivisi, relativi ai primi tre punti elencati sopra?
Su questi ed anche su altri temi dovremmo cercare di interloquire con le forze politiche, perché se vogliamo contribuire alla costruzione di una società migliore non basta esprimere un voto in occasione degli eventi elettorali, ma bisogna essere disponibili ad una effettiva partecipazione come cittadinanza attiva nelle singole realtà locali.