Continua la diciassettesima manifestazione di “Ottobre di pace 2022” con la conferenza “Disarmo e natura, per un’economia della pace” che si terrà il prossimo 21 ottobre alle ore 17:30, presso la Federazione Operaia Sanremese, in Via Corradi 47.
Se la guerra è indissolubilmente intrecciata con la catastrofe ambientale e climatica in corso, la pace resta ormai la condizione per la conversione ecologica. Non si può perseguire questa senza dire NO a tutte le armi. Poiché nulla può essere difeso in una logica di corsa agli armamenti, mentre tutto può essere perso nella dialettica di un confronto armato, per tentare di risolvere i conflitti.
Quelle in atto sono guerre contro la TERRA perché minacciano la vita, consumano più risorse e producono emissioni destinate ad avere un profondo impatto sul clima, peggiorando una situazione già tragica.
I nuovi processi sociali dovranno sempre più fare i conti con disarmo, natura e accoglienza, che sono il DNA di qualunque forma di società futura. Siamo immersi in un’economia di guerra anche da prima del conflitto in Ucraina. La guerra che si combatte già da tempo in Europa è quella contro i migranti, nell’Est, nel Mediterraneo, sulle coste spagnole e nelle mille rotte seguite per il diritto a migrare. Nelle nostre economie occidentali, apparentemente di pace, sono presenti tutti i semi di un’economia di guerra. Un economia, strangolata dalla trappola del debito e che si nutre di rapporti commerciali asimmetrici, di dipendenza nei beni e servizi essenziali e di rapporti subordinati. Superare le diseguaglianze e le iniquità sarà possibile dentro una revisione fondamentale delle strutture del debito che incatenano interi popoli. Questo è inderogabile e attuabile, ma dentro una logica economica che riscopra il proprio alveo naturale di scienza sociale e non piegata al potere dei forti, ma alla forza di abitanti liberi dalla cecità che riproduce continuamente una classe politica non all’altezza delle sfide epocali dinanzi alle quali ci troviamo.
Oggi siamo sull’orlo di un precipizio sociale, antropologico, ambientale, economico: con uno stile il meno dogmatico possibile, occorre scegliere l’opzione di un’economia della pace, della cura, contro e oltre l’economia della guerra e del profitto.
Interverranno Antonio De Lellis, esperto di economia, tra le persone più operose sul cammino comune dei movimenti cristiani e sociali, e Pietro Pizzo, studente universitario e attivista, animatore dei FFF locali.